Poesia
TRA LE PIEGHE DEL SILENZIO
La raccolta si suddivide in tre sezioni che corrispondono ai diversi periodi in cui i versi sono stati scritti.
Tutti rivelano, però, uno stesso bisogno di Trascendenza, una stessa tensione verso l’Infinito che si esprime nel bisogno di andare oltre la realtà quotidiana avvertita come opaca e limitante e nel desiderio di scoprire la trasparenza, la luminosità di un Oltre ove sperimentare una felicità di esistenza altrimenti negata. Da qui le molte domande sul senso del nostro esistere e sull’agognato Altrove di cui però sfuggono i contorni e la reale consistenza. Non esistono dunque piani solidi che rendano i nostri passi sicuri, non vi sono certezze che sorreggano. Rimane solo il nostro inquieto interrogare, l’aspirazione verso una realtà luminosa e l’accettazione della nostra condizione sospesa.
La tensione verso il mistero dell’Infinito si rivela anche nei dipinti accostati ai componimenti poetici: templi del silenzio, architetture in cui lo Spirito si allarga staccato dalla realtà quotidiana per assurgere ad una dimensione più elevata.
Saggi
MIEI CARI PERSONAGGI
Sono tre i cari personaggi a cui si allude nel titolo, precisamente Andrej, Natasa e Pierre, i protagonisti del grande romanzo di Tolstoj Guerra e Pace. Ad essi vengono indirizzate delle lettere, una per ciascuno, un’altra per chiarirne le ragioni, più un’ultima per un saluto collettivo. Nate dal bisogno di colloquiare con loro, quasi fossero persone in carne e ossa, ri-percorrono le rispettive vicissitudini con vicinanza affettiva e immedesimazione, interpellandoli spesso circa il perché di certi comportamenti, esprimendo, quando è il caso, dispiacere o felicitazione in una intensa partecipazione emotiva. Ma le tre lettere non si esauriscono nella semplice rievocazione delle vite dei tre protagonisti, perché il loro senso più autentico consiste nel sottolineare il bisogno intenso di scoprire una ragione del cuore, vero filo conduttore di tutto il romanzo, che permetta di vivere una vita illuminata dal bene e dall'amore.
ANTIPARNASO a cura di Rosa Sorda
Il libro è composto da un saggio di Domenico Ferla dal titolo: Antiparnaso – Antologia eretica della poesia italiana da Leopardi al Novecento, da quattro composizioni poetiche dello stesso Ferla e da una sezione antologica.
Il saggio, che mette in discussione il Parnaso delle tre Corone: i tre Vati, cioè Carducci, Pascoli e D’annunzio, propone, pur non disconoscendo i meriti dei tre poeti summenzionati, un Antiparnaso costituito da poeti pressoché dimenticati. Essi, non “allineati”, repubblicani e vicini molto spesso ai socialisti, furono emarginati perché non funzionali al nascente Stato unitario e quindi alla creazione di una mitologia risorgimentale. Fra i tanti poeti riscoperti Ferla considera centrale il catanese Mario Rapisardi, ammirato da Victor Hugo, ma noto a suo tempo soprattutto per la polemica con il Carducci.
La sezione antologica, molto ampia, si propone essenzialmente lo scopo di dare testimonianza delle innovative tesi esposte.
Concludono il libro quattro poesie inedite, esempio di una espressione poetica la cui ricchezza e originalità d’immagini sono rivelatrici di uno spirito libero e inquieto e di una cultura vasta e profonda.